Natale con i Tuoi, Pasqua Dove Vuoi

Correva il periodo di Pasqua 2018, fervevano i preparativi per le grandi abbuffate pasquali, le cucine già fumanti, gli appuntamenti seriali di brainstorming per decidere cosa fare a pasquetta, i prati pronti a sessioni ininterrotte di barbecue e brindisi col vino rosso. Nel frattempo, nella lontana cittadina di Calatia (conosciuta oggi come Maddaloni), il viaggiatore brutto, il sottoscritto, meditava sulla prossima avventura. Le parole d’ordine erano semplici: low-cost e last-second . Il tempo limite era una settimana, l’unico bagaglio uno zaino da trekking. Comincia l’avventura.

Il trampolino di lancio

Zaino pronto, GoPro alla mano, social disattivati, connessione internet solo se necessaria. Il viaggiatore brutto parte all’avventura. Prima destinazione: Firenze . Non mi dilungherò molto sul breve soggiorno fiorentino, anzi, non dirò nulla perché lascio spazio ad altri racconti. Quella notte è volata, presentandomi l’alba della partenza alla volta di Lubiana. Condivido il viaggio con un serbo, contattato tramite BlaBlaCar la sera prima, che in serbo per fortuna non aveva nulla, se non qualche storia della sua vita e le sue numerose considerazioni sulla politica italiana. Dopo qualche ora di viaggio mi lascia nelle mani del destino sloveno, augurandomi il meglio. Cammino per raggiungere l’ostello situato al centro di Lubiana, sotto la prima di un’interminabile serie di piogge che mi accompagneranno per tutto il viaggio. Comincio da subito l’esplorazione della città, con soste ogni due ore per rigenerarmi con una delle birre del posto, la Lasko. Lubiana mi affascina da subito con la sua atmosfera: il castello che dalla collina sovrasta la città , le casette illuminate lungo il fiume Lubljianica, il popolato centro storico, il Ghetto Sculpture. Nonostante la pioggia riesco ad unirmi al free walking tour della città che inizia da Piazza Preseren, la piazza centrale, molto popolare per essere un luogo d’incontro e di innumerevoli brindisi. Conosco la storia dell’ex fabbrica di biciclette, dei draghi e del castello. Lubiana è una città facilmente visitabile a piedi ed in pochi giorni. La piacevole sorpresa è stata la cordialità e semplicità delle persone del posto.  Passate due notti in ostello decido di ripartire con un Flixbus alla volta di Zagabria, Croazia.

Il viaggio interminabile

Il viaggio verso Zagabria inizia non benissimo. Attendo un autobus che arriverà con un ritardo di soli 90 minuti. Ciò che sarebbe dovuto essere un viaggio piacevole si trasforma alla fine in una tortura senza fine. Il confine tra Slovenia e Croazia è una punizione per coloro che vogliono viaggiare tranquilli. Infiniti controlli, infinite ore di attesa, code interminabili. Le persone nel bus iniziavano a delirare. Arrivo infine a Zagabria, neanche fossi andato e tornato in Brasile in giornata. Faccio il check-in presso un piccolo alloggio prenotato su Airbnb pagato meno di una cena col sushi ed inizio il mio giro. La moneta ufficiale è la Kuna croata, la lingua ufficiale il croato, birre principali la Union e la Karlovacko. La prima cosa che si nota è la chiesa di s. Marco, visibile da tutti i lati della città e punto di riferimento per i viaggiatori che hanno smarrito la retta via. A seguire c’è la piazza di Ban Josip Jelacic, un personaggio noto per aver combattuto le forze rivoluzionarie ed aver abolito la servitù della gleba in Croazia. La piazza, ed in particolar modo l’orologio, è il luogo d’incontro principale. Cosa c’è di caratteristico a Zagabria? Il mercato all’aperto di Dolac, fulcro del commercio nella città. E’ aperto tutti i giorni tranne i festivi ed è possibile acquistare prodotti alimentari e oggetti scolpiti nel legno da artigiani. Gli ombrelloni rossi a strisce bianche sono caratteristici del mercato. Dopo soli due giorni nella capitale croata decido di rotolare verso sud, alla volta di Dubrovnik, comunemente conosciuta come Ragusa.

La perla dell’Adriatico

10 ore di bus, una perquisizione al confine con la Bosnia dove il poliziotto conclude il suo lavoro con un “Forza Napoli” e finalmente arrivo a Dubrovnik, dove mi aspettavano una ininterrotta pioggia ed 1 km a piedi. Dopo una notte trascorsa a passeggiare tra le stradine del centro storico mi risveglio l’indomani con un sole cocente. Cammino senza sosta arrivando alle pendici del monte Sergio che sovrasta la città e decido di iniziare la scalata. Mi ritrovo un bellissimo panorama da una parte e dall’altra i resti del forte imperiale fatto costruire durante le guerre napoleoniche ed una storia triste di villaggi, tra i quali Bosanka, distrutti dai jugoslavi nella guerra d’indipendenza croata del ’91. Passo tempo ad innamorarmi della città fortezza, dei luoghi protagonisti de il Trono di Spade, delle sue stradine caratteristiche , della spiaggia dove ho passato il mio tempo in compagnia di un gatto che era sdraiato con me, dei colori del tramonto nel porticciolo.

Nel frattempo, in uno stato parallelo, sulle tavole imbandite si celebrava la Pasqua, con i suoi manicaretti e vini, e ci si chiedeva dove fosse finito quel viaggiatore brutto e quale altra avventura stesse vivendo. 

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